lunedì 13 febbraio 2012

Brioscine appena sfornate: The Walrus

Un buon lunedì a tutti i nostri lettori. Iniziamo questa settimana con una bella intervista ad alcuni membri dei The Walrus, un gruppo molto fresco della scena livornese.


Ciao ragazzi, diteci un po' chi siete e cosa fate nella vita quando non suonate.
Giorgio: Io suono prevalentemente. Sono inoltre il responsabile organizzativo di www.videotapetv.com per cui organizziamo interviste e live set con volti noti della musica indipendente italiana e non. D’estate faccio il driver english speaker con simpatici e antipatici turisti (per lo più americani), a bordo.
Dario: Studio e lavoro in un’enoteca.

Il vostro è un approccio alla musica è molto fresco, cantante in italiano dopo il primo album in inglese; anche "Hanno ucciso un robot" sembra un ritorno al rock e la musica d'autore italiana, come mai questa scelta?
G: il passaggio dall’inglese all’italiano è stato un passaggio piuttosto lungo. Francesco portò delle canzoni da lui scritte in italiano. Le provammo e pian pianino cercammo di entrare dentro questa nuova dimensione. Con un pò di tempo mi sono affiancato a questa nuova impresa e sfida, mettendomi alla prova e buttando giù delle liriche in italiano (avendo sempre scritto in inglese non è stata cosa semplice). Quando ho scoperto che ciò mi dava grosse soddisfazioni, mi sono rasserenato e ho aggiunto già alle numerosi canzoni di Francesco pure le mie.
D: Siamo italiani e ci piaceva l'idea di riavvicinarci alla nostra lingua d'origine, che sotto molti aspetti ti fa entrare più in sintonia col pubblico.

Giorgio

Quali sono i gruppi italiani e non che hanno influenzato quest'album?
G: Per quel che riguarda la scrittura dei testi, ho sempre amato le liriche di gente come Dalla e De Gregori, per parlare del presente rimango colpito dalla leggerezza di Dente (che ho adorato in L’amore non è bello), dal cinismo crudo e bastardo di Andrea Appino degli Zen Circus (riscontrabile per esempio in un disco come Andate tutti affanculo) e anche dalle parole del nostro conterraneo Bobo Rondelli (Per l’amor del cielo è un grande album).
D: Personalmente credo che i gruppi che più mi abbiano ispirato sono: Afterhours, Strokes, Pearl Jam.

Come vedete la scena livornese e più in generale toscana? E' facile incontrare locali "illuminati" che puntino sulle nuove leve? E con il pubblico com'è il vostro rapporto?
G: La scena livornese è molto fertile. Qui da noi, c’è un potpourri di gruppi che si danno, fanno, incidono album e girano il nostro paese, e talvolta riescono pure ad uscire dai confini. Qualche esempio? Bad Love Experience, N_Sambo, Jackie-O’s Farm, Le Gorille… Possiamo ritenerci soddisfatti della nostra scena musicale.
D: Con il pubblico il rapporto è sempre ottimo, il momento migliore per qualsiasi musicista è senza dubbi suonare di fronte ad una platea. Per quanto riguarda il discorso locali ci sono sempre meno club in Toscana (e a Livorno ancora meno) dove poter sentire musica dal vivo... i DJ ci stanno rubando il posto!



E con la Garrincha Dischi com'è stato il processo dal primo incontro alla realizzazione e produzione di Hanno ucciso un robot?
G: Il nostro primo disco, Never Leave Behind Feeling Always Like A Child è stata una completa autoproduzione. Garrincha Dischi mise il marchio sul disco, e ci garantì alcune date e un maggiore spam. Sono sempre stati comunque, molto affascinati dal nostro modo di stare sul palco, e dal disco in sé.
Quando ho presentato i nuovi brani in italiano a Matteo Romagnoli (fondatore dell’etichetta), quest’ultimo si è elettrizzato. L’etichetta aveva già in mente di mettere le mani su di noi e così è andata con il secondo lavoro. Oltre che essere una casa discografica a tutti gli effetti, I ragazzi di Garrincha, si occupano inoltre dell’ufficio stampa, che per ora, almeno per quel che riguarda il web, sta andando molto bene.
La produzione artistica di Hanno ucciso un robot invece, è stata curata da Lorenzo Ori (Toys Orchestra, Perturbazione, Massimo Volume, Meg…). Lorenzo aveva già partecipato alla registrazione del primo disco, ma in questa seconda fatica, ha preso completamente a cuore il progetto. Si è buttato anima e corpo nella realizzazione del disco. Dobbiamo molto a lui.

Scaricate e comprate tanta musica? Quali sono i tre album che nell'ultimo anno vi hanno emozionato e che consigliate caldamente ai nostri lettori?
G: Scarico di più di quello che compro. Perdono.
I dischi che straconsiglio e che ultimamente mi fanno molta compagnia sono: Surfjan Stevens - Illinois, St. Vincent - Marry me e Spoon - Ga ga ga ga ga.
D: Scarico e compro. I dischi che consiglio: The Strokes - Angles, Kasabian - Velociraptor e Mannarino - Supersantos.

Farete molti live in giro per l'Italia o per ora vi concentrerete nella vostra regione d'origine? E cosa si devono aspettare gli spettatori durante i vostri concerti?
D: Molte date del tour sono ancora da fissare però è sicuro che sconfinerà dalla Toscana. Non svelo nulla sui live così rimane la curiosità.

Marta

Grazie mille e speriamo di vedervi presto su qualche palco!
Grazie a voi!!!

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